Dall’eco-design ai souvenir artigianali, dai pezzi d’arredamento ai pannelli coibentati. Diciamocelo chiaramente: il sughero è davvero un materiale straordinario. Una materia prima unica che presenta svariati vantaggi e benefici difficilmente replicabili in natura. Ma se volessimo scendere nel dettaglio, quali sono i pregi e difetti del sughero? Quante tipologie sono disponibili sul mercato? E soprattutto, come si comporta rispetto agli altri materiali isolanti?
Andiamo subito ad analizzare questi punti insieme, partendo prima da una definizione generale di questo meraviglioso materiale naturale sostenibile.
Il sughero: definizione, tipologie e caratteristiche
Abbiamo già visto, in un articolo precedente, come il sughero venga ottenuto dalla corteccia della straordinaria quercia da sughero, diffusa soprattutto nelle zone lungo il Mediterraneo. Abbiamo anche già avuto modo di scoprire le sue numerose peculiarità che lo rendono un ottimo materiale isolante. Un materiale formato da cellule costituite da tannini, suberina, cellulosa e acqua, le quali gli donano caratteristiche come l’elasticità e la traspirabilità.
Ma c’è un ma. Non esiste solo un tipo di sughero. Infatti, tenendo fuori il cosiddetto sughero commerciale, generalmente di scarsa qualità, sul mercato possiamo trovare due principali tipi di sughero.
- Il primo è il sughero espanso, chiamato anche tostato oppure bruno. Si tratta del prodotto di un processo di tostatura, la quale espande i granuli di cui è composto, favorendo così la formazione di un vero e proprio pannello dalle caratteristiche isolanti.
- Il secondo, invece, è il così chiamato sughero biondo naturale. Ottenuto direttamente dalla corteccia della pianta, fatta stagionare all’aria aperta per circa due anni, esso viene poi bollito un’oretta e macinato. In questo caso, il granulato ricavato viene usato sfuso o pressato per ricavare dei pannelli.
Pregi e difetti del sughero: meglio espanso o biondo?
La verità è che non c’è un materiale perfetto per ogni occasione. Per scegliere quello ideale, infatti, sarebbe più corretto valutare le diverse caratteristiche in base alle esigenze del caso. Quello biondo, ad esempio, preserva in maniera ottimale le caratteristiche naturali del sughero, 100% sostenibili e bioecologiche.
Quello bruno, al contrario, ha migliori proprietà termoisolanti ed è di gran lunga più leggero. D’altro canto, però, è meno fonoisolante.
Pregi e difetti del sughero: ecco un rapido elenco riassuntivo
Lasciando da parte le proprietà termoisolanti, già più volte affermate in precedenza, quali sono nello specifico tutti i pregi e i difetti del sughero? Partendo dai lati positivi, possiamo sicuramente citare il fatto che si tratti di un materiale:
- Ovviamente naturale
- Ecologico, biodegradabile e riciclabile
- Traspirante
- Estremamente leggero
- Anallergico
- Antimuffa e immarcescibile
I difetti, invece, potrebbero essere rappresentati solamente dal prezzo, a volte relativamente elevato, e dal fatto che non consenta tagli netti e precisi, se non attraverso la sega elettrica. Insomma, punti negativi abbastanza irrilevanti se confrontati con i tanti vantaggi.
Pregi e difetti del sughero: alla ricerca di parametri precisi
Arrivati a questo punto, dobbiamo cercare di valutare tecnicamente le proprietà e le funzionalità di un materiale così straordinario quale il sughero. Ma come fare? Attraverso dei parametri fisici precisi, grazie ai quali è possibile stabilire e ricavare dei risultati concreti.
Ad esempio, oltre la trasmittanza termica, capace di determinare le dispersioni di calore nelle fredde stagioni, bisogna tener ben presente un altro valore: la capacità termica areica interna (CI). Questo, infatti, permetterà di tenere in considerazione tutte quelle variabili dovute alle solite pratiche che avvengono dentro un’abitazione, in grado di peggiorare la situazione interna stessa. In questo senso, più sarà alto il valore della CI, maggiore risulterà l’accumulo termico.
Come valutare il comportamento estivo del sughero a confronto con altri materiali?
In estate, in particolare, è necessario considerare ben 4 parametri dinamici specifici:
- La Capacità termica areica interna, appena accennata
- La Trasmittanza dinamica
- Il cosiddetto Fattore di attenuazione
- E infine lo Sfasamento di flusso
Mettendo a confronto questi quattro valori relativi al sughero, rispettivamente con quelli dell’EPS (Polistirene Espanso Sinterizzato) e della Lana di roccia, viene fuori che:
- Per quanto riguarda la CI, il sughero arriva a 46,0 kJ/m2K, contro i 46,2 dei materiali rivali
- Quando si parla della Trasmittanza dinamica, il sughero registra lo 0,021 W/m2K, contro lo 0,024 e lo 0,026 dell’EPS e della Lana di roccia
- Per quanto riguarda il Fattore di attenuazione del sughero, invece, esso arriva allo 0,089, mentre gli altri materiali raggiungono rispettivamente lo 0,116 e lo 0,110
- Infine, 24,00 risulta essere lo Sfasamento di sughero e Lana, contro gli 11,85 del Polistirene.
Insomma, il confronto non lascia dubbi: per quanto l’EPS presenti valori di trasmittanza leggermente migliori, il sughero registra parametri termici dinamici notevoli, soprattutto quando si parla di sfasamento e attenuazione. Detto in parole povere: il sughero è in grado di garantire un comfort estivo di gran lunga migliore.
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