Pubblicato il: Luglio152022

Foreste di sughera: un bene prezioso da sviluppare e tutelare

Il settore del sughero si ritrova a dover fronteggiare sempre più spesso crisi improvvise, a causa di fattori nazionali ed internazionali. Ciò è stato il punto di partenza per uno studio indirizzato a ricercare nuove prospettive di sviluppo e di valorizzazione per le foreste di sughera

Il sughero, infatti, rappresenta una preziosa risorsa per l’economia dei comuni situati nel Nord Est della Sardegna. Secondo le valutazioni condotte dall’Inventario Nazionale delle Foreste e dai serbatoi di Carbonio (INFC) risulta che la Sardegna è la regione italiana con più zone forestali e suoli naturali (oltre 1.200.000 ettari). 

Di tutti questi ettari – stando ai dati del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 – circa 250.000ha di superficie forestale sono contraddistinti dal cospetto di sughereti (140.000 ettari) e boschi di querce da sughera, oltre che dai pascoli coltivati a sughera e da altre aree forestali.

Può sembrare banale, ma intorno alle querce sono costruiti profondi legami con i luoghi rurali, le culture popolari, l’uomo e le corrispettive attività. Questo il motivo per cui è fondamentale proteggere e valorizzare un bene così inestimabile come il sughero.

Cerchiamo di approfondire più tecnicamente la questione e capire in che modo è possibile farlo.

Studi e analisi

Il report trasmesso dall’Eurispes, lo scorso 22 giugno, ha risaltato l’importanza delle foreste di sughera, non solo dal punto di vista paesaggistico caratteristico del Mediterraneo, ma soprattutto sulle proprietà degli alberi. Infatti, le querce possono contribuire attivamente all’assorbimento di CO2 a livello mondiale e a limitare l’ondata dei cambiamenti climatici.

Per queste ragioni si è presa in considerazione la possibilità di analizzare sia il progresso legislativo, legato al sistema di controllo e gestione delle sughere, sia la vera e propria applicazione in materia.

Allo stato attuale, la Strategia Forestale Nazionale, indica le foreste di sughera come una ricchezza da difendere ed espandere in favore delle attività di imprese locali prevalentemente a conduzione agro-silvo-pastorale.  

Tutto ciò con la piena consapevolezza che i contesti rurali rappresentino un deposito di risorse e possibilità, turistiche e naturalistiche, ancora troppo sconosciute e poco apprezzate.

Albero di quercia fotografato dal basso

Limitare lo spopolamento delle zone rurali grazie alle foreste di sughera

Purtroppo, il più delle volte non si riescono a raggiungere gli obiettivi prefissati per una serie di ragioni:

  • Limiti strutturali nelle unioni burocratiche;
  • Poca consapevolezza e basse aspettative delle persone direttamente interessate;
  • Ancoraggio su vecchi processi, ritenuti immodificabili.

Un controllo forestale sostenibile, insieme all’impiego intelligente delle risorse non permettono solo il mantenimento della biodiversità delle foreste. Anzi. Grazie alle loro funzioni di assorbimento e deposito di anidride carbonica favoriscono anche una crescita economica. Ci riferiamo a interventi di differenziazione economica rurale per ottenere nuove opportunità occupazionali.

Ma c’è un’altra questione molto importante nel contesto sardo: lo spopolamento delle zone interne rurali. L’avanzamento di arti extra-agricole potrebbe frenare il diradamento di queste aree, concedendo una nuova versione turistica e sostenibile dei territori.

Foreste da sughera: l’85% è in Sardegna

All’inizio di questo articolo abbiamo accennato dell’importanza delle foreste di sughera nell’economia sarda. Per l’appunto, l’85% dei boschi di querce italiani ha come epicentro la Sardegna il cui patrimonio è concentrato soprattutto a nord est. L’economia sarda è stata per lungo tempo alimentata da questi vantaggi, fino a rendere i propri territori dei leader nella produzione e lavorazione del sughero. Se questo ha originato un Distretto Industriale ciò significa che i sughereti hanno sempre più bisogno di essere protetti dal depauperamento.

La manutenzione, la cura e la custodia delle foreste, comprendono sia obiettivi globali che locali:

  • Ridurre ed eliminare la CO2;
  • Incrementare la qualità e quantità della produzione di sughero;
  • Tutela e conservazione dei luoghi in cui sono collocate;
  • Alimentarne lo sviluppo a livello generico.

Se alcuni comuni sardi, ubicati più interamente, sono stati investiti da un notevole spopolamento non è accaduto lo stesso per i 16 della Sardegna Nord Orientale. Qui, le attività produttive, tra alti e bassi, sono riuscite a rimanere energiche e vigorose. 

Senza ombra di dubbio, la vicinanza a porti e ad aeroporti ha favorito lo sviluppo delle dinamiche economiche e ha portato questi territori a cogliere efficacemente le possibilità di interconnessioni e scambi culturali, economici, ambientali e naturalistici.

Sugherete di Berchidda viste dall'alto
Sugherete di Berchidda viste dall’alto

Il turismo può favorire lo sviluppo delle zone boschive

La ricerca ha individuato il settore turistico come un enorme beneficio da cui le foreste di sughera possono trarre la loro ascendente valorizzazione. I turisti preferiscono maggiormente vacanze ecosostenibili, esperienziali e attive, ragioni per cui ricercano contesti ambientali autentici e incontaminati. 

Pertanto, è necessario concepire un legame differente con spazi, luoghi e culture rurali in cui i querceti – divenendo protagonisti di nuovi sistemi di cura e manutenzione – siano l’elemento stimolatore di una molteplicità di attività, interventi e indirizzi progettuali.

Alla luce dei risultati finali della ricerca, rivalutare il ruolo delle foreste di sughera è uguale all’impegno da mantenere nel perfezionamento quantitativo e qualitativo del sughero come prodotto

Ma non solo. Anche ad investire le proprie forze nella tutela del territorio e favorire la presenza strategica dei boschi di sughera all’interno del settore agro-silvo-pastorale con il quale è strettamente legata.

In tutto ciò può trarne godimento anche la crescente domanda di un turismo sempre più diretto verso forme alternative o integrate di vacanza, di cui possono avvantaggiarsi le zone più interne.

Per noi di Sadenda, la quercia da sughero ha un valore inestimabile da cui prende vita la nostra tenda in sughero.

Sadenda è un prodotto unico, nato più di 30 anni fa, divenuto presto un’ottima soluzione di design dal carattere originale, elegante e inconfondibile. Un prodotto dall’anima affascinante, capace di raccontare la storia della Sardegna e del suo straordinario artigianato. 

Tu hai già acquistato la nostra Sadenda? Raccontaci la tua esperienza nei commenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Open chat
Ciao, come possiamo aiutarti?